Il nome della città di Anzio, “La perla del Tirreno”, è saldamente legato al mare, al pesce e alla cucina marinara, ma pochi sanno che in zona si trovano anche alcuni eccellenti ristoranti di carne come Bambinello. “La sua apertura nel 1970 ha segnato la realizzazione di un sogno importante di mio nonno Ettore”, racconta Benedetto Rossi che rappresenta la terza generazione alla guida del ristorante. “Lui era meglio conosciuto come “il figlio del bambinello”, ovvero del mio bisnonno, la cui partecipazione da neonato ad un presepe vivente ad Albano nei panni di Gesù bambino gli valse questo soprannome.”

Nato come un ristorante pizzeria, il concetto di Bambinello è rimasto sempre fedele alle sue origini, senza essere mai stato stravolto o cambiato come un pegno alle mode passeggere. L’ambiente di un grosso e spazioso casolare di campagna è curato nei dettagli, è caldo ed accogliente, con tante foto storiche sulle pareti. Il camino e la brace sempre accesa come se invitassero a restare per godersi del buon cibo in ottima compagnia.


La qualità della cucina e dei prodotti è stata ben curata fin da subito, perfezionandosi laddove c’era il margine del miglioramento. Quindi, una grande attenzione all’impasto per la pizza e la focaccia cotti al forno a legna. “Niente lunghe lievitazioni da 96 ore, ne bastano 24, basta controllare la temperatura e l’umidità e dosare bene il lievito”, spiega Benedetto. Ma soprattutto un’attenzione particolare alla selezione delle migliori carni del mondo come la Wagyu giapponese, la Vaca Vieja spagnola, il Black Angus Americano e, ultimamente, alla novità assoluta: le carni esotiche. Nella degustazione ce ne sono ben 4 tipi: zebra, canguro, struzzo e coccodrillo, tutte le carni poco conosciute ai più tranne, forse, lo struzzo.

Ma la protagonista assoluta rimane sempre la carne: tartare e carpacci, filetti e fiorentine, hamburger e tagliate, fino alla recentissima degustazione di carni esotiche che arrivano sul tagliere direttamente dalla brace, scaloppate e contrassegnate con le piccole bandierine. L’ordine di degustazione è seguente: la zebra, lo struzzo, il canguro e il coccodrillo.


La zebra è una carne magra dal gusto delicato che stupisce per la morbidezza e lascia un leggero retrogusto di selvatico, una sorta di mix tra il cavallo e il cinghiale. La carne di canguro è la carne rossa dal sapore molto deciso. È un po’ ferrosa e salinavi finale è lungo, ma è meno persistente del cammello. Anche la carne di struzzo è un po’ particolare: dall’aspetto è simile al filetto bovino, ma il sapore è più delicato dal retrogusto dolce. Invece il coccodrillo è il più difficile da definire. All’inizio sembra una via di mezzo tra il merluzzo e il gamberetto, ma poi dal colore e dalla consistenza assomiglia di più al pollo.

Per accompagnare la degustazione non c’è niente di meglio di una buona bottiglia di vino rosso o - perché no? - anche di Champagne, che fanno parte di una nutrita carta di vini. E per finire - un amaro di casa, l’ultima novità in casa di Bambinello.
https://www.bambinellodal1970.com
