Confucio ha detto: “Fai quello che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita”. Non poteva avere più ragione: quando c’è la passione, non è solo il lavoro, ma soprattutto il piacere e l’adrenalina di fare, di creare. Così anche gli appuntamenti di lavoro che la maggior parte della gente considera noiosi e infiniti, diventano una fonte di ispirazione e di gioia.

Così è stato anche l’appuntamento con Giuseppe di Iorio, l’executive chef di Aroma, il ristorante stellato sul rooftop del Palazzo Manfredi, un delizioso Boutique Hotel di fronte al Colosseo. Immaginate: una splendida giornata invernale di sole, una terrazza vetrata innondata dalla luce e il panorama incredibile che abbraccia mezza Roma. L’intervista allo chef e la degustazione dei suoi piatti dell’ultimo menu si sono intrecciate con i discorsi sugli orologi firmati Zannetti e sugli accessori dedicati, intervallate dai sorsi di Champagne e dalle spiegazioni del Maître.

Giuseppe di Iorio è al comando del ristorante dal lontano 2010, dopo le importanti esperienze a Hyde Park e Grosvenor House a Londra e al Mirabelle a Roma, guadagnando in pochi anni una prestigiosa stella Michelin, arrivata nel 2013. Lui, romano dalle origini calabresi, adora il suo lavoro che considera il più bello del mondo, dice che privilegia il pesce rispetto alla carne, ma che dedica molte attenzioni alla cucina romana. Infatti, nel suo menu troviamo gli ingredienti tipici laziali: il baccalà, l’agnello, il quinto quarto e addirittura un’interpretazione stellare di ricotta e visciole, senza parlare delle versioni di Carbonara e Amatriciana, i superclassici sempreverdi

Assaggiando i suoi piatti, notiamo una grande armonia di colori e di sapori, nessun dettaglio che stoni o che “esca fuori dal coro”, una grande piacevolezza all’assaggio, di quelli che si vorrebbe non finissero mai. La delicatezza della tartare di ricciola e la consistenza dell’animella, una scioglievolezza dei tortelli di patate e ricci di mare e la perfetta sapidità del baccalà, il trionfo di agnello in tre consistenze e, infine, la bellezza del Colosseo sul piatto in versione ricotta e visciole.



Cosa succederà tra questa magnifiche espressioni del Made in Italy, gourmet e arte dell’orologeria, è presto per dirlo, ma quando le eccellenze si trovano, non si lasciano più.
